SPITE EXTREME WING LYRICS

1. I

“Dove si mostra che tutte le cose umane altro non sono che sogno, e dove, nel contempo, si ricordano molte cose degne in verità di essere conosciute.”

2. II

Oltre. Vltra.
Come Ulisse cerco tra i mari una via.
Curiositas et continuitas, donec ad metam.
Sole e sale ardono questa pelle.
Influssi lunari muovono la mia marea.
Oltre. Vltra.
Il mio è un viaggio a ritroso per tornare avanti,
per ricordare la parola prima delle parole:
Il primo nome della mia prima vita,
Il primo ardore in questa storia infinita.
Vita somnium est.
Oltre. Vltra.
Senti la brezza e il suo sussurro.
Senti crescere in te l'ebbrezza cosciente degli eroi.
Guarda la tua mano, è sì grande da prendere il mondo intero.
Come Eracle, con arco e clava,
Attraverso l'Oceano nella coppa dorata del sole.
Eroe olimpico sospeso tra caos e dèi,
riportami alla casa dei padri tra i proci grassi e rei.
Vita somnium est.
Oltre. Vltra.

3. III

Sdraiato sulla nuda roccia lungo un fiume nero,
E' notte e osservo come Scipione sognante.
Finalmente torno a rivedere il cielo e le sue stelle.
Ne vedo una splendente più dell'altre:
La nostra stella che si distrugge e parte.
La tua metà rapita si perde in mezzo al cosmo,
La mia metà lontana che non riavrai mai... Mai!
Lacrime pure sgorgano dai miei occhi.
E' così grande che anche il cosmo piange, questa realtà,
questa memoria fatta di sabbia come la storia.
Questa metà mi mancherà tra i flutti ignei, dove brucia il mare.
Nel giorno nero, nella più lunga notte, prima dell'alba non ci sarai mai... Mai!

[Ispirato dal “Commento al Sogno di Scipione” di Macrobio]

4. IV

Già sento sul mio viso le gocce della pioggia.
L'ardore scorre ora nella trincea.
E la sprezzante intesa prima del nuovo assalto,
tra gli arditi uniti già in trincea.
Vivere! Vivere! Fino alla fine!
Morire! Morire! Fino alla fine!
Io sono il mio nemico, attacco il mio destino.
La mia Patria è ora la trincea.
E non c'è odio in me, né rancore ché la morte è vita qui in trincea.
Vivere! Vivere! Fino alla fine!
Morire! Morire! Fino alla fine!
Rinascere! Rinascere!

5. V

Una foglia a cinque punte si posa su queste ossa pietrose,
e danza senza pace mossa dal soffio del Zefiro.
E' caduta nella quinta stagione, quella di guerra ed azione,
dal verde ceppo del vecchio che eterno ride.
Rimbomba l'obice nel ciel di Gorizia.
Oltre il fiume un'altra battaglia inizia.
Vieni oh fante a morte ferito, riposa dall'antico vecchio.
Ti attendo sul monte oltre il fiume, sotto il mio ceppo.
E rideremo di noi fino al tramonto,
fin quando il sangue invocherà un altro scontro.
Rimbomba l'obice nel ciel di Gorizia.
Oltre il fiume un'altra vita inizia.
Mira la terra e il suo tempo sotto di te, la danza del mondo attorno ad un re,
e l'eterno silenzio di chi è qui con me, né vivo né morto ma fermo nel sé.
Ma ora è tempo di ritornare, per te.
Con molti corpi dovrai ancor cadere prima di poter quivi restare.
Come foglia d'autunno tornerai ad appassire.
Una foglia a cinque punte si posa su queste ossa pietrose,
e danza senza pace mossa dal soffio di Zefiro.
E' caduta nella quinta stagione, quella di guerra ed azione,
dal verde ceppo del vecchio che eterno ride.
Rimbomba l'obice nel ciel di Gorizia.
Oltre il fiume un'altra vita inizia.

6. VI

Come l'eremita del nono tarocco, lanterna in mano e passo fiacco,
Temo e anelo il mio solstizio, l'eterna Rota ed il Giudizio del mio dio.
Solo chi sa teme se stesso prima del passo nell'abisso.
E ancor più giù chi dovrà cadere chi la vetta vuol conquistare.
Per veder oltre il muro del sogno.
Ma scendo armato giù nella grotta, con sguardo ardito pronto alla lotta.
La volontà muove alla vetta in una vita con lenta fretta.
Per vedere oltre il muro del sogno.

[Dedicato al terribile figlio segreto di Nietzsche: Giacomo Ghiara]

7. VII

No! Non Sofia fu. Ileira, non più!
Psiche, non è! Mantica, non te!
Mercurio scelse Filologia.
Oh Muse, oh Grazie, offrite canti e danze.
Oh Atanasia, donale immortalità!
Mercurio scelse Filologia.
Cantate oh Muse, e così sia!
Mercurio scelse Filologia.
L'ultimo dono è l'Armonia.
Mercurio scelse Filologia.

[Ispirato da “Le nozze di Filologia e Mercurio” di Marziano Capella. Dedicato a Camilla Mellerio Sciaraffa]

8. VIII

Immote sempiterne acque di color fosco, vidi io,
Ovunque l'occhio trepido volgea.
Ammantati da funebre drappo di marcescente bosco,
Abissi che morente luce violar non potea.
Abissi!
Vetusto vascello che vaga per ignote rotte,
Per te, già morto, né riposo.
Il fato tuo si spegne nell'infinita notte,
Sospinto e segnato da cieco maroso.
Alzo gli occhi a prua, fuori già albeggia...
Attendo la prima onda...
Attendo la prima onda...

[Ispirato dalla leggenda de “L'Olandese Volante”]

9. IX

Omnia mutantur, nihil interit. Omnia vincitAmoR, et nos cedamus...

10. X

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